La festa dei sapori e del cioccolato a Crevalcore è stata fedele all'appuntamento il 13 e 14 ottobre scorsi, nonostante il noto dissesto; anzi, sembrerebbe che gli scrolloni di maggio e giugno abbiano contributo all'originalità e spontaneità dei partecipanti, perché nel paese non c'era distinzione fra gli organizzatori della Pro-loco, il cuoco chino sul paiuolo e chi era per strada. Era l'immagine distintiva di un insieme, come nelle feste di lontani paesi, dove si passa per caso e ci si lascia coinvolgere dall'animazione di gente che non si conosce. Qua i volti sono più o meno noti, ma vestivano anni 50, portavano grembiuloni per fare lavori che un tempo rallegravano le tavole degli antenati, e i bambini stavano col naso all'insù davanti al teatrino dei burattini. Non è mancata l'osteria di un giorno, quella in cui si fa tappa occasionale, col suo nome folle: "L'ustaria dal tré pép", dall'acceso sapore locale. Tre donzelle associate avevano infatti adattato allo scopo il salone-ristorante dell'Hotel Roma. E come per l'altra osteria della "Pinocia", frequentata dal Bastia pittore negli anni 60, anche questa resterà nell'immaginario crevalcorese grazie ai pennelli di Marco Govoni, che l'ha dipinta in estemporanea. Un quadro vivace, con gli elementi della festa, i colori tirati a caldo sui muri, i riflessi della strada bagnata, un'umidità contrastata dall'addobbo floreale e dal vino generoso.
Come sempre il blog del "Cucinario di nonna ivana" e la pagina Facebook di Roberto Tommasini di Crevalcore sono ricchi di foto.